Le aziende da sempre tendono a tagliare le attività considerate infruttuose e non indispensabili. E’ un classico. Così, molti imprenditori decidono che la loro presenza online rientra tra queste spese e quindi riducono gli investimenti destinati al marketing digitale. Diciamo che l’errore di fondo è proprio questa valutazione perché oggi il web rappresenta non solo uno dei pochi modi per arrivare alla clientela, ma anche il più efficace.
Un giorno del 2020 arriva il Coronavirus e bloccano le fiere di settore, i convegni, i workshop e fare una riunione attorno ad un tavolo è una miraggio. Ci rimane dunque solo la rete, la principale strada da intraprendere per comunicare con il nostro target, che verosimilmente è più ricettivo perché si trova a casa: magari lavora al computer o è annoiato sul divano con lo smartphone in mano, pronto a farsi attirare da un annuncio online personalizzato. Le aziende che attualmente si sentono in trappola a causa del Covid-19, non si rendono conto di avere in mano la chiave per uscirne ancora più forti: il marketing online.
Da sempre, le imprese, soprattutto quelle B2B, puntano sulla partecipazione a eventi e fiere per incrementare la rete di contatti. Queste occasioni di incontro hanno effetti positivi soprattutto su settori poco digitalizzati oppure sulle PMI, che in questo modo possono incrementare la propria visibilità e generare un passaparola positivo attorno al proprio operato.
Ricchi di propositi, gli imprenditori investono migliaia di euro all’anno per acquistare uno spazio espositivo, l’attrezzatura e il personale necessari per un evento di pochi giorni. Non c’è da stupirsi che l’annullamento delle fiere provocato dall’emergenza sanitaria sia stata una vera e propria doccia fredda per tanti di loro. Come reinvestire il budget destinato agli eventi dal vivo?
La risposta è sempre la stessa...il marketing online ( Dai un occhio a questo servizio: www.creocom.net/lab )
Questo è il momento di pensare seriamente alla trasformazione digitale, non solo per quanto riguarda l’operatività delle risorse umane (vedi smart working) ma anche per tutte le altre attività dell’impresa, tra cui la promozione aziendale.
Lo diceva anche Darwin: sopravvive chi si adatta alle circostanze, chi riesce a trovare l’opportunità anche nella crisi. Se un imprenditore è abituato da sempre ad incontrare faccia a faccia clienti, collaboratori o fornitori, ora deve trovare altre strade per raggiungere le stesse persone. La rete, in questo senso, offre una marea di alternative: ci sono i social network, da quelli più indicati per il B2B (come LinkedIn) a quelli ideali per rivolgersi al consumatore finale, come Instagram o Facebook.
Ci sono i siti istituzionali per incrementare la visibilità, che possono essere spinti ancora di più con un annuncio a pagamento su Google Ads o un piano editoriale SEO: insomma, c’è una soluzione per ogni esigenza. Non resta che intercettare i bisogni del target, decidere gli obiettivi, creare la strategia e metterla in pratica in modo professionale, costante ed efficace.
È il momento di ripensare alla tua strategia: da tradizionale a digitale.
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